Risposta a Panebianco

In attesa di una politica migliore

Paesi come Germania o Inghilterra hanno mantenuto il loro sistema elettorale praticamente intatto dal 1900. Nonostante che la repubblica di Weimar venne travolta dal nazismo, nessun tedesco pensò mai che Hitler fosse spinto al potere del sistema proporzionale. Egualmente in Gran Bretagna, vecchi liberali come Gladston erano convinti che il sistema proporzionale fosse specifico della mediocrità politica e dagli interessi di categoria ed anche quando i liberali vennero penalizzati da un rigido sistema maggioritario, non hanno mai cambiato idea. In Italia invece, per la verità, il sistema proporzionale fu adottato dopo anni di maggioritario nel regno, tanto che quel sistema, che caratterizzò più i governi Giolitti, che l’ascesa di Mussolini, si riteneva nella seconda metà del ‘900 obsoleto, come oggi Angelo Panebianco, ritiene il sistema proporzionale. Paebianco scrive su “il Corriere della Sera” che solo “la mancanza di senso storico”, può far ritenere “possibile riportare indietro l’orologio sociale di un trentennio o più”. I partiti del bel tempo che fu, con le loro solide culture politiche, non rivivranno comunque. Credere il contrario sarebbe una pura forma nostalgica che non può condizionare un paese. Purtroppo Panebianco sbaglia perché la culture politiche europee, socialiste, liberali, popolari, sono ancora radicate in Europa e resistono per quanto possano essere minacciate e più sono minacciate più resistono. Sarà anche che il tempo passato non può tornare, e sia, ma il sistema maggioritario sperimentato in più di vent’anni in Italia è fallito. La cultura politica del nostro Paese, anche quando voleva il bipartitismo si divideva in quattro fazioni diverse, i residui delle diverse culture europee in tutti i nuovi partiti a vocazione maggioritaria. Quello di cui non sembra accorgersi Panebianco è che lo stato di caos, anarchia e particolarizzazione individuale che ha reso instabile i governi negli ultimi undici anni è avvenuto con il maggioritario, non con il proporzionale. Per questo l’Italia ha bisogno di una politica migliore e non di una migliore legge elettorale.

Roma, 23 dicembre 2016